Usseaux è un grazioso borgo di 180 abitanti in provincia di Torino. Ci troviamo in Piemonte, nel cuore della splendida Val Chisone ed il piccolo centro abitato è entrato a tutto diritto a far parte del club dei Borghi più belli d’Italia, oltre ad essere stato insignito, dal 2011, della Bandiera Arancione del Touring Club Italiano.
Incastonato dalle vette delle Alpi Cozie, a quota 1200 metri sul livello del mare, il borgo è inserito in un contesto paesaggistico mozzafiato. Per capire meglio la ricchezza del territorio basta pensare che sono ben due le aree protette che ricadono all’interno del comune: il Parco naturale Orsiera – Rocciavrè e il Parco naturale del Gran Bosco di Salbertrand.
Merita sicuramente una visita la vicina e deliziosa frazione di Pourrieres dove uno splendido lago alpino, dalle acque turchesi, regala emozioni e bellezza.
Cosa vedere a Usseaux
Il borgo di Usseaux è caratterizzato da numerosi edifici storici risalenti al XVIII secolo. Molti di questi sono stati restaurati mantenendone intatto il carattere originario. Passeggiando tra le strette vie del borgo si incontrano vari monumenti tipici dei villaggi alpini come il lavatoio, il mulino e l’antico forno.
Sembra quasi di viaggiare nel tempo, immaginando di ritrovarsi a vivere la vita di tutti i giorni degli abitanti del luogo. Il principale luogo di culto è costituito dalla bianca e imponente Chiesa di San Pietro, già esistente dal 1098 e con un campanile che svetta sullo sfondo delle Alpi.
I muri dipinti di Usseaux
Alcuni dei murales sapientemente dipinti sui muri ci narrano come doveva essere abitare ad Usseaux. Ad ogni angolo del paese possiamo infatti godere dei muri dipinti.
Le pareti delle abitazioni diventano così delle tele dove attraverso il colore viene tramandata la storia locale e gli abitanti che popolano i boschi alpini circostanti. Dipinti che raccontano come da sempre gli abitanti vivano in simbiosi con la lussureggiante natura che li circonda.
Letture e mappe dei sentieri consigliate
Mulino Canton
Il mulino Canton si trova poco fuori il borgo di Usseaux, alle pendici del Monte Pelvo. Distrutto parzialmente da una valanga nel 1930, è stato ristrutturato dai proprietari nel 1947 ed è tutt’oggi funzionante grazie all’acqua che viene prelevata dal vicino ruscello.
Il “Moe” del sindaco di Usseaux
Il “Moe” è un’antica usanza, probabilmente di origine celtica, ancora molto viva nell’abitato di Usseaux. Secondo la tradizione, quando un abitante viene eletto sindaco, i suoi concittadini vanno nel bosco per scegliere il larice più bello e lo tagliano per poi piantarlo davanti all’abitazione del leader neoeletto.
Il “Moe” rimane poi davanti all’abitazione per tutto il mandato dell’amministratore ed in seguito tagliato ad un metro di altezza alla designazione di un nuovo sindaco. Il “Moe” rappresenta un’offerta, uno scettro simbolico che il paese dona alla loro guida come augurio di prosperità ma anche per ricordargli i suoi doveri nell’interesse dell’intera comunità.
La carlina contro le streghe
Ad ogni porta e finestra del borgo è impossibile non notare la carlina. Il capolino di questa pianta erbacea si trova infatti appeso, seccato e trafitto da un chiodo come elemento decorativo ma anche per l’antica credenza che servisse a propiziare la buona sorte.
Il folklore popolare attribuiva a questa pianta anche il potere di tenere lontano non solo il malocchio, ma anche le streghe e gli spiriti maligni. Questi infatti, se vedevano una carlina appesa alla porta non potevano fare a meno di fermarsi a contare i “petali” del fiore. Ma essendo questi tanti, gli spiriti non riuscivano a finire mai il conteggio, andandosene sconfitti al sopraggiungere della luce del sole, lasciando in pace gli abitanti della casa.