Sant’Anatolia di Narco: il borgo della canapa in Umbria

Sant'Anatolia di Narco

Sant’Anatolia di Narco è un piccolo e pittoresco comune situato nel cuore dell’Umbria, in provincia di Perugia. Il borgo, che mantiene ancora intatta la sua struttura medievale, si trova immerso nel verde dei monti della Valnerina. Sorge su un colle, al di sopra del fiume Nera, a quota 328 metri di altitudine e conta circa 500 abitanti.

Sant'Anatolia di Narco
Chiesa di Sant’Anatolia


Il centro storico, cinto da mura trecentesche dove spiccano delle torri quattrocentesche, è un dedalo di vie strette e suggestive. Le alte case in pietra ci avvolgono mentre passeggiamo tra esse.

Sant'Anatolia di Narco
Uno scorcio del centro storico


Purtroppo il terremoto del Centro Italia del 2016 ha provocato danni anche in questa tranquilla e pacifica contrada. Lo si può vedere dalla deliziosa Chiesa di Sant’Anatolia, chiusa ed in fase di restauro. Dedicata alla martire romana del III secolo d.C., al suo interno sono costuditi preziosi affreschi dei secoli XIV e X.

Sant'Anatolia di Narco
Chiesa di Santa Maria delle Grazie


Deliziosa anche la piccola Chiesa di Santa Maria delle Grazie, situata poco fuori dalle mura cittadine. Questo luogo di culto, risalente al XIV-XVI secolo, si presenta in stile rinascimentale ed è stato da poco restaurato.

Sant'Anatolia di Narco
Ex Convento di Santa Croce


Il Convento di Santa Croce, fondato nel XIII secolo, ospitò nel XIV secolo la beata Cristina, terziaria francescana. Dopo un periodo di abbandono, il convento fu ricostruito nel 1610. Attualmente ospita al suo interno un Country Resort.

Sant’Anatolia di Narco: cosa vedere

Castel San Felice
Veduta di Sant’Anatolia di Narco dalla frazione di Castel San Felice

Museo della Canapa

Il Museo della Canapa è una delle attrazioni più importanti del comune di Sant’Anatolia di Narco. Inaugurato nel 2008, ha sede nel palazzo cinquecentesco, in passato sede comunale. Fa parte dell’ Ecomuseo della Dorsale Appennica Umbra ed al suo interno ospita una ricca documentazione relativa alla coltivazione e trasformazione della canapa, pianta che per secoli ha avuto un ruolo fondamentale nell’economia locale.

Sant'Anatolia di Narco
Itinerario della canapa in Valnerina


Il museo ha l’importante scopo di recuperare e trasmettere questa antica arte, ormai quasi del tutto dimenticata, legata principalmente alla produzione di corde e alla tessitura per uso domestico e familiare.


All’interno del museo sono conservati manufatti tessili provenienti dal territorio, antichi strumenti di lavorazione e filatura, oltre a prototipi innovativi dove il design moderno incontra un materiale antico come la canapa per riscoprire i suoi mille utilizzi che vanno oltre il settore tessile, per approdare anche in altri ambiti come quello edilizio.

Attraverso dei contenuti multimediali sarà possibile partecipare alla storia di questo prodotto, ascoltando le parole di chi con questa pianta ci lavorava in prima persona.


Meritano una menzione la particolare mostra dedicata ai ferri da stiro, che diventano accessorio d’arte grazie alla fantasia degli artisti e l’installazione di arte contemporanea Spinning Dolls dell’artista inglese Liliane Lijn.

Sant'Anatolia di Narco
Mostra di ferri da stiro artistici


All’interno del museo è inoltre presente un laboratorio di tessitura dove, diverse tipologie di telai moderni diventano uno strumento didattico per chi è interessato a cimentarsi nella nobile arte della tessitura. Per maggiori informazioni su orari di apertura, eventi e biglietti puoi consultare il sito ufficiale del Museo della Canapa.

Abbazia di San Felice e Mauro

L’Abbazia dei Santi Felice e Mauro si trova nella frazione di Castel San Felice, sulle sponde del fiume Nera. La Chiesa prende il nome dai due Santi eremiti siriani, che qui emigrarono nel V secolo d.C. per evangelizzare la zona e dedicarsi alla vita da anacoreti.

Abbazia dei Santi Felice e Mauro Sant'Anatolia di Narco
Abbazia di San Felice e Mauro


La leggenda narra che, arrivati in Valnerina, i due santi si imbatterono e sconfissero un gigantesco drago che infestava il territorio. Forse una metafora che richiama alla sconfitta del paganesimo ed alla bonifica dell’area, un tempo zona paludosa e mefitica, proprio come l’alito di un drago. Sul grande e splendido rosone della facciata è possibile ammirare un bassorilievo dove vengono narrati i gesti più salienti della vita dei due santi.


L’Abbazia venne riedificata nel XII secolo dai monaci benedettini e rappresenta uno degli esempi più belli dell’arte romanica umbra. Liberata dalle sovrastrutture che furono aggiunte nel corso dei secoli, è stata riportata al suo antico splendore dalla Soprintendenza ai Monumenti nel 1922 e completamente recuperata in occasione del Giubileo del 2000.

Letture consigliate

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Castel San Felice

La graziosa frazione di Castel San Felice è un piccolo borgo fortificato, arroccato su un colle dominato dal massiccio del Coscerno (1685 m.). Situato ad un’altitudine di 334 metri, sulla sponda destra del fiume Nera, si trova a circa 2 chilometri dal capoluogo comunale.

Castel San Felice
Il borgo di Castel San Felice


L’insediamento nacque dopo la bonifica dell’area sottostante, avvenuta ad opera dei monaci benedettini, che nel VI secolo fondarono l’Abbazia dei Santi Felice e Mauro. L’abitato, costruito arroccato come un castello, è cinto da mura solide e imponenti, ancora pressoché intatte.

Castel San Felice
Piazza nel centro storico


Camminando tra i vicoli stretti dall’andamento anulare e percorrendo in salita le numerose scalinate, è possibile scoprire angoli fioriti e scenografici, alte case-torri in pietra ed ammirare un panorama mozzafiato sulla valle circostante.


Tra gli edifici religiosi spicca la bella Chiesa di San Sebastiano, situata nei pressi della porta che guarda in direzione di Spoleto e la Chiesa di San Paolo, ubicata sulla sommità dell’abitato. Un luogo silenzioso e pacifico, dove il vento che soffia tra i vicoli ci accarezza portando con sé la voce di un passato intriso di storia e tradizione.

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