San Pio delle Camere è un piccolo comune di circa 650 abitanti in provincia dell’Aquila, in Abruzzo. Situato nell’altopiano di Navelli, il centro è dominato da uno splendido castello recinto medievale. Il paese si sviluppa su un terreno roccioso, a est del monte Gentile.
Deve il nome “dalle camere” proprio dalla configurazione rocciosa del suo territorio. Infatti sono diverse le cavità chiuse scavate nel terreno che, in passato, avevano lo scopo di riparo per gli animali o come cantine per la conservazione del cibo. Delle vere e proprie piccole grotte, naturali o artificiali, che è possibile incontrare lungo il cammino alla scoperta del borgo.
Nella piccola piazza Redentore si può ammirare la bella facciata in stile neoclassico della chiesa di San Pietro Celestino, il principale luogo di culto del paese. Esistente già fin dal XII-XIII secolo, subì la distruzione dell’esercito di Braccio da Montone e fu in seguito ricostruita nel XVI secolo.
Nel corso degli anni ha subito vari rimaneggiamenti e, purtroppo, ha subito i danni del terremoto dell’Aquila nel 2009, come il resto dell’abitato. Infatti tra le vie del paese si possono incontrare vari cantieri che fanno sperare di rivedere presto questo piccolo centro riportato alla sua originaria bellezza.
Come arrivare al castello di San Pio delle Camere
Il castello di San Pio delle Camere si sviluppa alle pendici del monte Gentile, in posizione dominante sul paese. Le testimonianze più antiche della fortezza risalgono al 1173, all’epoca del feudo dei baroni di Poppleto (oggi Coppito). Divenne poi proprietà del principe Caracciolo di Napoli.
La funzione del castello recinto era quella di proteggere la popolazione locale in caso di pericolo. Non ci sono testimonianze che riportino una funzione residenziale, oltre a quella difensiva.
Il castello venne attaccato duramente dal condottiero e nobile perugino Andrea Fortebraccio, detto Braccio da Montone, durante la guerra dell’Aquila nel 1424. La fortezza, posta a lungo sotto assedio, riportò notevoli danni, come ancora oggi possiamo vedere.
Il castello si raggiunge in circa 15 minuti di salita dal centro storico. Da via Trieste si seguono le indicazione per via Castello e da qui dei cartelli informativi ci conducono lungo un sentiero sterrato che sale con una pendenza piuttosto elevata. Grazie a degli scalini in legno, di recente installazione, il percorso risulta molto più agevole e veloce.
Giunti al castello il panorama è davvero mozzafiato. Da qui si domina la vallata sottostante e l’occhio si perde sull’altopiano di Navelli fino ad arrivare alla catena montuosa del Sirente-Velino. L’atmosfera all’interno delle mura è magica; è capace infatti di condurci indietro nel tempo.
Addentrarsi tra le imponenti mura è emozionante. Impossibile non immaginarsi la fatica nel costruire un’opera così maestosa su un terreno così scosceso.
Il castello infatti è tutto in declivio e segue la pendenza della montagna adattandosi ad essa, come se fosse un suo elemento naturale. Edificato in due fasi diverse: prima sorse il mastio e poi la cinta muraria.
Letture consigliate
La torre d’avvistamento è detta a puntone, cioè composta da una pianta con un triangolo equilatero e un quadrato. Rimaneggiate più volte, le mura furono innalzate nel XIV secolo.
Il castello è uno di quei luoghi dal fascino senza tempo, da visitare con lentezza per addentrarsi nella storia locale dell’entroterra abruzzese. Una bellezza ancora sconosciuta e lontana dalle mete turistiche più rinominate, ma per questo ancora più bella ed interessante.
Il percorso si snoda su un sentiero senza alberi, ed è per questo consigliato un cappello, soprattutto nelle giornate di sole. Consigliate anche delle scarpe comode, meglio da trekking in quanto il terreno può risultare sdrucciolevole, soprattutto in fase di discesa. In questo caso possono essere utili anche dei bastoncini telescopici.