Opi è un delizioso borgo medievale arroccato su un promontorio roccioso, al centro dell’anfiteatro montuoso dei monti Marsicani in Abruzzo. Piccolo comune di circa 470 abitanti, è caratterizzato da una forma a goccia, che appare più evidente guardandolo dall’alto, lungo la strada che conduce verso Forca d’Acero.
Il paese sorge all’interno del Parco Nazionale di Abruzzo, Lazio e Molise, in provincia dell’Aquila. Dal 2009 è inserito nel club dei “Borghi più belli d’Italia“, mentre dal 2016 è stato insignito Bandiera Arancione del Touring Club Italia.
Girando tra i vicoli del centro medievale si può capire il perché di questi riconoscimenti. Il paese infatti è curato, pulito e tra le strade siamo accompagnati dal profumo e dai colori dei fiori che decorano le case.
Edificato intorno all’anno 1000 d.C., si trova ad un’altitudine di 1.250 metri sul livello del mare. Dal suo belvedere si possono ammirare le cime del monte Marsicano (2.245 m), del monte Amaro di Opi (1.862 m) e del monte Petroso (2.249 m) che svettano sulla valle dell’Alto Sangro.
Il suo fascino di caratteristico paese dell’appennino abruzzese lo si individua anche nella struttura delle abitazioni. Un doppia fila di case cinge i lati del borgo, senza lasciare spazi. Una struttura urbanistica fortificata, posta a difesa del centro, in sostituzione della cinta muraria.
Sembra che proprio da questa sua particolare architettura urbana provenga l’attuale toponimo. Infatti oppidum è il vocabolo latino per indicare una città fortificata. Secondo altri storici il nome deriverebbe invece da Ope, antica divinità sabina dell’abbondanza venerata in queste zone.
Cosa vedere a Opi
Gli edifici religiosi di Opi
La Chiesa di Santa Maria Assunta, il luogo di culto principale di Opi, risale alla metà del XII secolo e si trova proprio nel cuore del nucleo storico.
La deliziosa Chiesa di San Giovanni Battista, dalla facciata barocca, risale invece al XVII secolo e fu fatta edificare dalla famiglia Rossi come cappella privata, accanto al loro Palazzo.
Letture consigliate
Museo “C’era una volta… Trasuta e Sposa”
Passeggiando per le strade del centro ci ha conquistati il museo “C’era una volta…Trasuta e Sposa”.
Questo piccolo museo etnografico, ad ingresso libero, è un vero scrigno di tesori sulla memoria della vita contadina del paese.
All’interno del museo è stato ricostruito un vero e proprio focolare casalingo che racconta la storia delle famiglie di inizio 1900. Dal matrimonio alla vita domestica, fino alla nascita del primo figlio. Una collezione di abiti da sposa ci ha lasciati incantati per la loro ottima fattura e lo stile così moderno.
È stato un vero piacere trovare un luogo così suggestivo all’interno del borgo. Ci ha aiutato ad immergerci nell’atmosfera del paese, trasportandoci in un’epoca che, in questi tempi attuali governati dalla fretta e dalla tecnologia, sembra così lontana.
Opi è davvero un luogo magico. I minuti qui scorrono lenti e tranquilli. Si può restare le ore ad ammirare il panorama accarezzati dal vento che, grazie alla particolare posizione del borgo, qui soffia sovente.