Il faggio del Pontone è uno splendido albero secolare, uno dei più antichi d’Abruzzo. Maestoso ed imponente, si trova all’interno del Parco Nazionale di Abruzzo, Lazio e Molise, del quale è uno dei simboli più importanti.
Per arrivarci bisogna salire a Passo Godi (1630 m.). A poca distanza, in direzione Villetta Barrea, si trova la località Pontone, dove si trova il faggio monumentale.
Come raggiungere il Faggio del Pontone
Per raggiungere il faggio (Fagus sylvatica) bisogna parcheggiare in uno spiazzo lungo la strada. Da qui si procede sul sentiero H5 che si inoltra in una giovane e verdeggiante faggeta. Dopo solo circa 200 metri di cammino, su un comodo sentiero sterrato, si giunge al “verde Matusalemme“, inconfondibile per la sua grandezza e la sua forma simile ad un candelabro.
Con un tronco dalla circonferenza di 8,30 metri ed un’altezza di 25 metri, al suo cospetto la sensazione è quella di essere degli gnomi del bosco. La sua grandezza è dovuta alla fusione di tre faggi limitrofi che nel corso dei secoli hanno intrecciato la loro vita in un’unica pianta.
Letture consigliate
Ascoltando il respiro del Faggio del Pontone si possono udire storie lontane: sotto le sue fronde si trova riparo dai raggi estivi. Alle sue radici si trova riposo. Respirando il suo ossigeno si riceve forza.
Toccando il suo tronco si assapora la pace.
La sua età è difficile da stimare, ma la stima parla di un’età compresa tra i 600 ed i 700 anni. Nel corso dei secoli un microcosmo ha preso vita sulla sua corteccia. Muschi, licheni, funghi, insetti, ragni e tane sotto le sue radici che chissà quale animale hanno ospitato o ancora ospitano. È difficile non rimanere incantati di fronte ad un’esplosione così ricca di vita e bellezza.
Viene da domandarsi se la giovane faggeta che cresce intorno al secolare albero non siano tutti figli suoi e delle sue numerose faggiole.
“Io non capisco come si possa passare davanti a un albero e non essere felici di vederlo”
Di fronte alla saggezza verde di un esemplare così bello non resta che ripartire con il cuore sereno, arricchiti da un incontro stupefacente con uno dei più grandi patriarchi d’Italia.