Castelnuovo Berardenga è un comune italiano situato nella provincia di Siena, in Toscana. Si trova nella regione del Chianti, famosa per i suoi splendidi paesaggi collinari, i ricchi vigneti ed i caratteristici borghi medievali. Il suo territorio si estende tra il torrente Malena ed il fiume Ombrone, tra i Colli Senesi, le Crete ed il Chianti, in uno degli angoli più scenografici e visitati d’Italia.
Situata a circa 20 chilometri dal capoluogo di provincia, Castelnuovo Berardenga si contraddistingue per la bellezza e la varietà del suo territorio caratterizzato da dolci colline, vigne produttive, uliveti antichi e boschi lussureggianti. Posta ad un’altitudine di 351 metri sul livello del mare, conta circa 8900 abitanti, chiamati castelnovini.
Cosa vedere a Castelnuovo Berardenga
Castelnuovo Berardenga: il centro storico
La Berardenga è un territorio con radici profonde nella storia, e il suo nome si deve a Berardo, un nobile di lignaggio franco che visse nella seconda metà del X secolo. Egli discendeva da Guinigi da Lucca, il quale fu Conte di Siena tra l’867 e l’881. A partire dalla metà del XII secolo, Siena iniziò a consolidare il suo controllo sulla regione della Berardenga, e un secolo più tardi, la maggior parte dei castelli locali era sotto l’amministrazione senese.
Fare un giro nel delizioso centro storico di Castelnuovo Berardenga significa immergersi nel fascino della storia medievale senese. Il luogo di culto principale della cittadina è la Propositura dei Santi Giusto e Clemente, edificata tra il 1843 ed il 1846 in stile neoclassico. A poca distanza si trova Piazza Marconi, la principale del centro. Qui si affacciano antichi palazzi nobiliari e la Chiesa di San Sebastiano e della Madonna del Patrocinio.
Perdendosi tra i vicoli e le vie si incontrano luoghi caratteristici come il Vicolo dell’Arco e la Torre dell’Orologio. Visitare Castelnuovo Berardenga è come fare una caccia al tesoro alla scoperta di edifici e monumenti con tanta storia da raccontare e bellezza da mostrare.
San Gusmé: un gioiello nel Chianti
San Gusmé è una delle frazioni di Castelnuovo Berardenga. Situata a 461 metri di altitudine, è immersa in un panorama mozzafiato tra vigneti ed uliveti. La sua particolare struttura circolare e ben conservata, rende questo piccolo agglomerato medievale uno dei borghi più belli del Chianti.
Questo piccolo paese ha un fascino unico che deriva dalla sua architettura medievale, dalla sua atmosfera tranquilla e dalla bellezza dei suoi dintorni.
San Gusmé è caratterizzata da stretti vicoli lastricati, case in pietra dal fascino rustico e una piazza centrale accogliente, piazza Castelli, dove si affaccia una delle due piccole chiese del paese, la Chiesa della Compagnia della Santissima Annunziata con il suo caratteristico campanile.
Il luogo di culto principale di San Gusmé è la Chiesa parrocchiale dedicata ai Santi Cosma e Damiano che si trova a ridosso delle mura, nei pressi di una delle porte di ingresso al centro.
La cinta muraria praticamente intatta rende San Gusmé un esempio caratteristico dei borghi fortificati italiani. Il borgo fu fondato intorno all’anno 867, sui resti dell’antica Pieve di Campi. Inizialmente nacque come piccolo villaggio sotto l’influenza di Siena, ma i continui saccheggi portarono alla costruzione delle mura per proteggere gli abitanti.
Le vie medievali di San Gusmé emettono un’atmosfera incantata, dove il tempo sembra essersi fermato. Gli edifici medievali ben conservati, con le loro facciate di pietra e le finestre adornate, creano uno scenario suggestivo. Ogni angolo rivela dettagli architettonici che narrano storie di un’epoca lontana, aggiungendo fascino e autenticità al paesaggio urbano.
La leggenda di Luca Cava
Il folclore di San Gusmé è contraddistinto da un personaggio insolito ed intrigante: un monumento a lui dedicato cattura l’attenzione all’ingresso del paese. Si tratta di una piccola e singolare statua in terracotta che raffigura Luca Cava un uomo impegnato nelle sue funzioni quotidiane più intime. La targa affianco recita: “Luca Cava. Re, imperatore, papa, filosofo, poeta, contadino e operaio: l’uomo nelle sue quotidiane funzioni. Non ridete, pensate a voi stessi“.
Per comprendere appieno il significato di questa scultura, dobbiamo fare riferimento a una leggenda legata al territorio. Secondo la tradizione, l’oste del paese, stanco di dover affrontare la sporcizia lasciata dai visitatori, deciso di costruire un piccolo stanzino adibito a bagno. Tuttavia, l’analfabetismo dei clienti ostacolò il suo intento e le cattive abitudini persistevano all’interno dell’osteria.
Fu così che si prese la decisione di creare la statuetta per spiegare l’uso del piccolo stanzino. Negli anni 1940 la statuetta originale fu distrutta dagli abitanti di San Gusmé, stanchi di sentirsi presi in giro dagli abitanti dei territori vicini.
Però, grazie all’intervento del giornalista e conduttore Silvio Gigli, venne commissionata una nuova statuetta realizzata dal maestro Neri delle ceramiche Santa Caterina di Siena su disegno del vignettista Emilio Giannelli. Da allora Luca Cava diventò il protagonista di una festa annuale a lui dedicata a San Gusmé, aggiungendo un tocco di originalità e umorismo alla storia del paese.
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Sorgente termale Acqua Borra
La Sorgente termale di Acqua Borra, si trova a circa 10 km da Castelnuovo Berardenga, nella località di Santa Maria a Dofana, nella frazione di Montaperti. Siamo alle porte del Chianti, circondati da una verdeggiante ed affasciante campagna.
Questo luogo affascinante ed unico era già noto fin dai tempi degli Etruschi. Ed infatti una sorgente di acqua, che sgorga calda a 36-38° in aperta campagna non poteva passare inosservata. Romani ed Etruschi credevano che qui vivessero delle ninfee ed infatti, nelle acqua, sono stati trovati oggetti che gli antichi popoli donavano a queste magiche creature.
Durante il medioevo, gli abitanti della zona usavano queste acque termali per la cura di malattie della pelle oltre che per curare problemi alle articolazioni, ai muscoli ed alle ossa.
I più coraggiosi bevevano l’acqua della sorgente, pensando che fosse un rimedio contro ogni malanno. In realtà la ricchezza dei sali disciolti al suo interno, non la rendono adatta al consumo interno.
Caratteristica del luogo è la casa colonica appoggiata su una parete di travertino. Anticamente qui vi sorgeva una piccola collina di travertino ed era da lì che sgorgava la sorgente di Acqua Borra. Questa collina fu però tagliata sul finire del 1800 per ricavarne materiale da costruzione e non rimase che questa unica parete, che dona a questo posto un tocco di fascino ed unicità.
Il parco della Sorgente Termale di Acqua Borra può essere visitato gratuitamente e da qui cominciano alcuni dei sentieri escursionistici che attraversano il Chianti. Purtroppo attualmente, il parco, si trova in stato di abbandono e la vasca termale non è fruibile. Il luogo però è incantevole e affascinante e merita comunque una visita.