L’eremo di San Michele è un piccolo santuario rupestre nascosto all’interno di una grotta, nel comune di Caporciano, in provincia dell’Aquila. Più precisamente siamo nella deliziosa frazione di Bominaco, un piccolo paese di soli 60 abitanti, ma che conserva nel suo territorio un patrimonio ricco di storia, arte e cultura.
Secondo la tradizione locale, all’interno della grotta, così come in numerosi altri luoghi di culto abruzzesi, si narra del passaggio del Santo, il quale avrebbe lasciato le indelebili impronte della sua mano impresse sulla roccia all’ingresso.
Si racconta che verso la fine dell’XI secolo, San Tussio, monaco eremita originario di Bagno, un piccolo villaggio nei pressi de L’Aquila, abbia trascorso molti anni in solitudine all’interno di questa grotta. Adesso le sue ossa sono custodite nella chiesa di San Marco a L’Aquila.
L’eremo si trova all’interno di una grotta naturale delle dimensioni di circa 12 metri x 6. Un ampio finestrone tra le fenditure delle rocce illumina tutta la sala dall’alto, donando all’ambiente una luce soffusa e avvolgente, che sembra svelare solo una parte dei segreti secolari celati in questo luogo sacro.
Un pregevole altare in pietra dorata spicca all’interno del romitorio con la sua bellezza. Al suo fianco si trova una colonna liscia, posizionata in modo decentrato rispetto al suo plinto rettangolare.
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Come arrivare all’Eremo di San Michele
L’eremo di San Michele è raggiungibile grazie ad un comodo sentiero che parte nei pressi del castello di Bominaco, a poca distanza dal centro del paese. Il percorso, sterrato, si sviluppa su un colle a nord-ovest di Bominaco, e si inoltra tra rocce, alberi di quercia, pino mugo e cespugli di ginepro.
In circa 15 minuti di cammino pressoché pianeggiante e dopo circa 700 metri di sentiero, si giunge infine davanti alla grande rupe, sovrastata da una croce in legno. L’angusto ingresso alla grotta è chiuso da un cancello, ma l’interno dell’eremo è visibile anche dall’esterno.
La sensazione di pace e tranquillità avvolge questo luogo appartato. Lontani dal frastuono e dal caos della rumorosa vita quotidiana, possiamo respirare aria di serenità, facendoci abbracciare dal paesaggio campestre in compagnia del canto degli uccelli.
L’arrivo all’eremo, è l’occasione giusta per fare una pausa contemplativa e riconnettersi con la spiritualità del luogo. Una sensazione di quietudine che solo i luoghi eremitici riescono a donare. Per il ritorno si procede sullo stesso sentiero di andata, questa volta con vista sull’imponente castello di Bominaco. Per scaricare la traccia GPS su Wikiloc puoi cliccare qui.